Profilo e post di

Sito: http://www.letteralmente.com/

e-mail: claudia@letteralmente.com

Biografia: Claudia Di Pasquale, nata a Palermo il 10 giugno 1977, è rinomata tra i suoi amici come una impenitente e inguaribile “testa in aria” con la passione per il teatro, l’arte e la letteratura. Dimenticando chiavi di casa e cellulari nei posti più inaspettati e bizzarri, si è laureata in Lettere Moderne con una tesi dal titolo La poetica del sogno: metafora e rappresentazione in William Shakespeare, ha vinto numerose borse di studio, ha lavorato come ufficio stampa per stagioni teatrali, rassegne di musica, mostre e incontri letterari, ed è diventata giornalista pubblicista grazie alla collaborazione con il quotidiano La Sicilia e il periodico L’Inchiesta-Sicilia, dove scrive di società e cultura. Nel 2003 ha fondato con altri cinque soci la società di progetti e servizi editoriali Letteralmente, di cui è la responsabile della comunicazione. Con Letteralmente è stata fino al 2005 direttore responsabile della rivista di racconti Margini, ha curato una guida turistica sui vini DOC e gli oli DOP di Sicilia, e con i suoi soci ha ideato e realizzato il portale della piccola editoria www.letteralmente.com, dedicato a lettori, scrittori, editori e librai. Nel 2006 ha vinto la borsa di studio del premio giornalistico "Mario Formenton".

Claudia Di Pasquale
  • Divagazioni sul tram

    Ho bisogno di una boccata d’aria fresca. Armata di guanti e cappello, esco da casa al ritmo dei miei tacchi. Salgo sul tram e mi appendo a una maniglia di plastica. Nessuno parla. C’è un silenzio irreale questa mattina, senza neanche una signora grassoccia che accenna un lamento sulla lunga fila alle poste o sull’aumento dei prezzi al mercato. La gente è assorta nei propri pensieri. Una ragazza legge su due piedi le pagine di un romanzo. Un senegalese sfoglia il giornale. Un anziano blocca tra i polpacci cinque sacchetti della spesa. Solo due signore sui 60 con i capelli in piega bisbigliano qualcosa di incomprensibile.

    Respiro con la sciarpa avvolta intorno alla bocca e penso solo a tenere stretto il cellulare dentro la tasca del cappotto. Le onde del pensiero sono attutite. Sorde. Una voce registrata, metallica ripete i nomi delle fermate: “Permuda totocòrn”. Che starebbe a dire via Premuda angolo via Sottocorno. Sorrido un istante. La mia mente è ancora impastata in sensazioni melmose e senza spessore. Rimasugli di sogni disordinati, che il latte caldo della colazione non ha disintossicato. Un signore con la cravatta mi fissa con sguardo immobile. Punto allora il finestrino e leggo le insegne dei negozi. Qui a Milano gli uomini ti fissano. Non c’è che fare. Nessuno “scruscio”, nessun rumoroso risucchio a colpi di parolacce, che fingono di essere dei complimenti. Tutto resta ancora una volta silenzioso. Continua »

    Palermo
  • Panico demenziale

    Sinonimi di dimenticare: scordare, trascurare, lasciar perdere, abbandonare. Ieri sera per l’ennesima volta ho abbandonato le mie chiavi di casa “a casa”. Sono andata a lavorare di buon mattino e sono tornata la sera tardi, sicura di avere portato con me tutto il necessaire per la mia sopravvivenza. Ore 24 e 12 minuti circa. Ho varcato l’ingresso del parcheggio condominiale, aperto per una coincidenza. Ho posteggiato l’automobile, e magia, il cancello automatico si è chiuso alle mie spalle. Lucina dello specchietto retrovisore accesa, ho rivoltato e svuotato lo zainetto sul sedile. Fazzoletti, monetine, trousse, agendina, tre penne senza tappo, patente, decine di scontrini. Niente da fare. Portachiavi di cuoio colorato a forma di fiore assente. Sono rimasta chiusa da sola nella notte in un parcheggio di periferia per quasi trenta minuti, fino a quando non è arrivato il controllore della security in perlustrazione nell’area… Continua »

    Palermo
  • Tu non esisti

    Di fronte a me c’è una luce rossa. È immobile e senza ombre. È vivida e rettangolare come la finestra che la contiene. La prima volta che l’ho vista, non ci ho fatto caso più di tanto. Mi sembrava la bizzarria di un uomo solo, la stravaganza di qualche adolescente. Ora, invece, dopo quasi quattro mesi è diventata la mia ossessione. La osservo ogni sera, sbirciando tra le tende. Ogni notte, la mia insonnia resta ore a contemplarla senza capire. Senza trovare un piccolo insignificante indizio. Non riesco neanche ad afferrare la stanza in cui è accesa. Durante il giorno, il vetro della sua finestra appare opaco, latteo, come lo sono i vetri dei bagni. Come per nascondere le persone che abitano in quell’appartamento. Chi può usare però una luce rossa in bagno? E soprattutto che senso avrebbe tenere la luce del bagno accesa tutta la notte, senza mai spegnerla neanche per un istante? Forse è una stanza da letto. Forse è la lampadina di una abat-jour un po’ etnica. Forse chi dorme, là dentro, ha paura del buio e non sa rinunciare al conforto di una lampada sul comodino. O più semplicemente non è la luce ad essere rossa, ma le tende. La carta da parati, il ducotone spalmato sul muro. Continua »

    Palermo
  • Il maniaco

    Ragazza lavoratrice, 29 anni, cerca stanza singola, Milano centro. Un annuncio semplice, senza pretese, pubblicato nei principali siti web di affitti, camere e posti letto per studenti. In men che non si dica, arriva la prima telefonata. Puntuale, precisa. Un uomo giovane dalla voce formale, come quella di un venditore a domicilio di aspirapolveri testate dalla Nasa, mi illustra due interessanti proposte. Un monolocale tutto mio, o un trivani da condividere con un’altra simpatica ragazza. Meraviglioso!

    Il tipo appare tranquillo ed è disposto a inviarmi subito via email le foto delle stanze. Chiedo dunque il costo dell’affitto in condivisione. Lui mi risponde: “Cento euro”. Io non capisco e chiedo con gentilezza di ripetere il prezzo. “Cento euro”. Silenzio. Ostinata, domando ancora una volta il costo. Stessa risposta. Abbandono allora ogni tono riservato, e sventaglio il mio stupore. L’anonimo tizio milanese non si scompone, e garbatamente mi rassicura: “Il prezzo è cento euro, non si è sbagliata. Basta che per qualche giorno… più giorni consecutivi, Lei mi promette di passeggiare per casa in calzamaglie, biancheria intima…, cioè lingerie…”. Continua »

    Palermo
  • Tilt meteorologico

    Mi sbaglio sempre. Qui a Palermo l’estate è finita circa una decina di giorni fa e da quel momento non ho mai azzeccato l’abbigliamento giusto per oltrepassare la soglia di casa. I primi freddi mi hanno colto di sorpresa. A nulla è servito fuoriuscire dal cassetto un abbigliamento più calorifero.
    In una prima fase, ho creduto che bastasse passare dalle maniche corte a una camicia, un maglioncino di cotone, a una giacca di fustagno. La pacchia di sfoggiare un vestimento vagamente primaverile è durata meno di due giorni. Il sole ancora alto nel cielo mi ha confuso e deviato. L’idea confezionata di un autunno tiepido con le foglie rosse sugli alberi mi ha privato di qualsiasi istinto saggiamente animalesco. L’aria nel giro di una notte è diventata gelida e tagliente. E il mio termometro biologico è andato in tilt. Un disastroso agguato meteorologico. Continua »

    Palermo
  • Beethoven a Palermo

    Che fine ha fatto a Palermo Beethoven? Dove risplende il genio del grande Ludovico Van? Quale punto del reticolato urbano gli è toccato in sorte? Destino sacrificato, sacrificio improprio, Beethoven ha dato il suo nome a una via secondaria, stretta e senza uscita nei pressi del carcere minorile. La maestosa e titanica potenza delle sue sinfonie si è schiantata contro una lunga fila di saracinesche e garage condominiali, che incorniciano la strada. La poetica intensità delle grandi sonate, del Chiaro di Luna, dell’Appassionata, si è spenta nella luce a neon delle cucine a veranda, che movimentano i retri gialli e grigi, o rosso cipria, di palazzi anni ’60 e ’70, alti tredici o sei piani. Fiore all’occhiello della via, la presenza all’angolo con via Cilea dell’Autoparco della Regione siciliana. Forse un nobile omaggio. Unica nota elegante l’affluenza sul versante destro di via Toscanini, più che una strada un marciapiede ornato da aiuole e lampioni. Continua »

    Palermo
  • Trucco e traffico

    Stress stressante, ansia ansimante, sentimento contundente. Difficile mantenere un’espressione apatica durante il traffico palermitano. Nell’immobilità, anche la voce della radio è incapace di frenare l’irritazione che avanza. La prolungata attesa ad un semaforo obbliga ad una inattività, ad un riposo forzato che non ripaga le dure ore di lavoro. Né tanto meno riesce ad assecondare il lento e stropicciato risveglio mattutino. La nullafacenza da traffico non permette di dormire, di rilassarsi, di sorseggiare un buon bicchiere di vino rosso. La concentrazione deve restare alta. La prima marcia deve restare in tensione. Pronta ad avanzare di qualche metro al momento più opportuno. Spostamento senza viaggio. Viaggio senza vacanza. Ecco che allora per molti automobilisti l’unica scelta è fumare. L’unica azione degna di essere vissuta e ripetuta ad oltranza, l’unico gesto in grado di riempire il vuoto claustrofobico della propria automobile è una sigaretta con gomito fuori dal finestrino. Lo so bene perché anch’io sono stata una fumatrice. Continua »

    Palermo
  • Hamlet – un album di famiglia

    Camminando su un indistinto tappeto di libri e pagine, Amleto costruisce la trama della sua vendetta. Simile a un melanconico clown in bianco e nero, il personaggio shakespeariano compie il suo irrimediabile e tragico destino nel nuovo spettacolo del regista Claudio Collovà, “Hamlet – un album di famiglia”, in prima nazionale domani sera alle 21:15 al Nuovo Montevergini per Kals’art 2006. In scena si alternano, oltre ad Amleto, solo Ofelia, la madre Gertrude e il re Claudio, affiancati da un personaggio di nuova invenzione, Calauza, una specie di angelo traghettatore, “deputato – afferma il regista – alla cura dei destini degli uomini”.

    Coprodotto dalla cooperativa teatrale Dioniso e dal Teatrul Mic (Piccolo Teatro) di Bucarest, in collaborazione col Palermo Teatro Festival, lo spettacolo è interpretato interamente da un cast di attori rumeni, in lingua originale, secondo una composizione visionaria e frammentata delle scene in grado di offrire allo spettatore una lettura critica del testo. I versi shakespeariani si intrecciano a citazioni da Carmelo Bene, Müller, Rilke e Majakovskij, che disgregano, rallentano o amplificano il ritmo drammatico della vicenda. Le scenografie di Andrew Walsh, ispirate alle fotografie del ceco Ian Saudeck, trasformano infine lo spazio in un recinto claustrofobico, solitario, spezzato nella sua essenzialità dalle musiche di Tom Brandus.
    Repliche dello spettacolo fino a giovedì 21 settembre, esclusa la serata di lunedì. L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. Lo spettacolo sarà presentato ad ottobre in Romania e sarà poi portato in tournée in Italia. Continua »

    Palermo
  • Rinite urbana

    Due giorni a Palermo dopo una assenza di tre mesi, e l’aria calda e polverosa dell’asfalto ha già scatenato una rinite urbana brulicante, che subdola finge di solleticare le mie vie respiratorie. Palermo mi ha accolto così, con un capogiro asmatico. Togliendomi il respiro. Restituendomi l’aria solo per tirare fuori dal mio zaino tre pacchetti di fazzoletti, tutti rigorosamente quasi finiti. Per condannarmi alla ricerca convulsa di qualsiasi tovagliolino, pezzo di carta, stoffa, utile a contenere i miei disgustosi umori. Vorrei poter dire di essere un soggetto allergico. Vorrei poter condividere con tutti i milioni di allergici e asmatici sparsi nel mondo un folto elenco di cause mediche, che scatenano pruriti, soffietti alla gola e starnuti mattutini ripetuti ad oltranza. Parietaria, pollini, acari della polvere, pelo di cani e gatti, muffe… E invece no. Il mio asma non possiede una chiara ragione. La mia rinite viene definita “aspecifica”. Priva di un’origine, mi accontento di vantarmi di una “ipersensibilità” delle vie respiratorie che si accende ogni qualvolta il mio fisico subisce degli sbalzi di temperatura. E di sbalzi termici ne ha subito in questi ultimi giorni di agosto. Continua »

    Palermo
  • Una gita al mare

    Mi accompagnava Carlo. Era lui la mia guida fra le acque. Navigavamo su un piccolo motoscafo, quasi una zattera a motore, tenendo i piedi fermi e piantati sul fondo. Alzati osservavamo il mondo senza cadere. Carlo entusiasta mi indicava con le mani nomi e oggetti della sua terra, quella dove era nato ed era sempre vissuto. Gesticolava, come è solito fare, ma riusciva a tenere miracolosamente gli occhi aperti di fronte al vortice dei suoi pensieri. Sorrideva. Io lo ascoltavo e basta. Preferivo guardare la luce del golfo, attenta. Ero felice. Felice come quando da bambina correvo in bicicletta a più non posso.

    Quel giorno Carlo riuscì a mostrarmi decine di luoghi meravigliosi, nascosti, pieni di leggende. Bellissimi, ma non indimenticabili. Oggi infatti non ricordo più nulla. Le immagini di quei posti si sono del tutto dileguate, disperse, sono scomparse. Resta solo il sentore di quella contentezza.
    Carlo non mi aveva avvertito. Non mi aveva detto cosa sarebbe successo. Cosa avremmo visto. A ripensarci è una cosa buffa. Assurda, grottesca. Da vergognarsi quasi. Le montagne che costeggiavano il mare d’improvviso si sono aperte, scoprendo la visione fantastica di una conca circondata da altre cime allungate, ma non appuntite. Rotonde e rosse. Tutto intorno era rosso per i faraglioni di pietra cupa, matta, granitica. L’acqua del mare era limpida e trasparente, come quella che si raccoglie lasciando aperto il rubinetto del lavandino. Sotto l’acqua una enorme montagna della stessa materia, di granito rossastro. Scolpita. Una scultura abnorme che rappresentava un gigantesco ippopotamo. Incredibile. Un ippopotamo. Di pietra e a pelo d’acqua. Lo stupore fu pazzesco. Ero sorpresa, stordita e ancora più felice. Felicissima. Continua »

    Palermo
  • Sono emigrata

    Lo ammetto: non scrivo su Rosalio da diverse settimane, almeno quattro..
    Qualcuno potrebbe pensare: “… E che le sa sarà mai capitato da non potere scrivere, almeno una volta, qualche riga? Da non potere, per inerzia, rigirare un comunicato?”
    Beh… qualcosa è successo e anche in modo improvviso. Dal 14 maggio scorso sono ufficialmente una siciliana, palermitana di Palermo, “emigrata”. Certo, non sono andata molto lontano, ho semplicemente cambiato due lettere al nome della mia amatissima città, e con un treno lungo “otto ore” mi sono ritrovata in quel di Salerno.

    Il motivo di questo spostamento al centro-sud? Uno stage di lavoro. Il distacco è stato repentino e senza possibilità di pensiero. Ho fatto le valigie e ho oltrepassato lo Stretto. Approdata a Villa San Giovanni, un cartello con la scritta “Italia” ha sollevato nel mio conscio subconscio interrogativi metafisici sulla mia reale nazionalità. Con orgoglio tutto siciliano, ho così risalito la costa calabra fino alla Campania. La compagnia silenziosa e meditativa di un vecchio parroco e di un giovane prete, robusto e paonazzo, è riuscita a rallegrare il mio lungo viaggio, consolando la mia già strisciante malinconia con scenari da oratorio. Continua »

    Palermo, Rosalio
  • Caru Ciumi Oreto

    “Caru ciumi,/ tu, ca passi città e paisi famusi,/ ti nnaddunasti ca nuddu ti talia/ ca nuddu voli sapiri cu sì?/ Ma uora ci semu nuatri, picciotti sturiusi,/ ca ni stannu ‘nsignannu a to vita,/ runni nasci, unni scurri,/ quali paisi e città passi”.

    Con questi versi dedicati al fiume Oreto e alla speranza della sua rinascita, la scuola media Don L. Milani ha vinto il concorso di poesia “Io sono il fiume Oreto dell’umanità”, per la sezione scuole medie. Gli altri vincitori del premio sono stati: per le scuole superiori il liceo scientifico Ernesto Basile con la poesia “Uomo, ridammi la natura”, e per le scuole elementari i circoli didattici Turrisi Colonna e Borgo Nuovo II rispettivamente con le poesie “Tu ca dasti ciato” e “Ho toccato il fiume con un dito”. Continua »

    Palermo
  • Sgrammatico allegro

    Un gommone può essere una coppola e persino una tombola. È difficile capire come sia possibile ma io giuro di avere visto, ascoltato e partecipato a una riunione di ben sette persone di Palermo che non riuscivano a cogliere la differenza fra questi tre oggetti.

    Ciccio è tutta l’estate che vuole il gommone. Me lo dice sempre che ha deciso di vendersi la macchina per cercare un gommone usato. O chissà abbandonato su qualche spiaggia da anni. Di un padrone non identificato. Da prendere e rimettere a nuovo. Così per fare qualche passeggiata a mare, ma sul serio a mare e non per finta come quando si fa la passeggiata sul lungomare o sulla spiaggia, che il mare resta di lato e lo si guarda con sguardo storto, anche se felice.

    In realtà lui un gommone ce lo ha già. Di circa decima mano che se ci si pensa non ci si crede come sta ancora a galla. E infatti ha ormai più di tre buchi, e uno Ciccio l’ha già riparato l’anno scorso ed è costato un accidente. Io a suo padre gliel’ho detto che Ciccio ha l’ossessione del gommone, e forse questa è la volta buona che Ciccio si può mettere il suo berretto militare annata ’98, contro il sole che c’è in alto mare, che non si sa perché in barca brucia più che in qualsiasi altro posto nello stesso momento. Continua »

    Palermo
  • Giornata mondiale del libro

    Per una stupefacente coincidenza storica, il 23 aprile è l’anniversario della nascita nel 1564 di William Shakespeare, e della morte nel 1616 di Miguel de Cervantes, di Garcilaso de la Vega e dello stesso Shakespeare. Questa rara corrispondenza temporale rende il caso quanto mai simile al destino, e la simultaneità di queste quattro ricorrenze assume una straordinaria e irripetibile carica simbolica.
    Per questo motivo dal 1996, il 23 aprile è la Giornata Mondiale Unesco del Libro e del Diritto d’Autore, celebrata in tutto il mondo con incontri, dibattiti e rassegne.

    Quest’anno Palermo festeggia questa data proponendo alcuni incontri letterari. In particolare per tutta la settimana ogni pomeriggio alle 18:00, la libreria Idiomi organizza dibattiti, presentazioni di libri e incontri con Gregorio Napoli, Adriano Peritore e Benedetta Mannino. Sabato 22 alle ore 18:oo, Libr’aria, invece, organizza: “Era una notte buia e tempestosa”, dove a partire dagli incipit dei libri, si terrà un laboratorio di scrittura estemporanea.

    Tra gli altri eventi di questa settimana: giovedì 20 aprile alle ore 19:00 presso Libr’aria, Claudia Cincotta legge e racconta Il barone rampante di Italo Calvino; mentre sabato 22 aprile presso la Libreria Kalós alle ore 17:00, si tiene un pomeriggio di letture e animazione teatrale a cura di Marco D’Aleo.

    Palermo
  • Appuntamenti di Letteralmente fino al 15 aprile

    Tra elezioni politiche, che appaiono dividere l’Italia in due, e i riti delle feste pasquali, che chiamano a raccolta i fedeli, questa seconda settimana di aprile si presenta alquanto “spoglia” di incontri letterari. Operatori culturali, scrittori e case editrici sembrano avere rimandato a tempi migliori l’organizzazione di presentazioni di libri, incontri o dibattiti su temi letterari a Palermo.

    La prevedibile e scontata concentrazione mediatica sui risultati delle elezioni, accompagnata dai tradizionali servizi di società e costume su uova di pasqua, agnelli e fine settimana fuori città, ha forse giustamente respinto i progetti di comunicazione e promozione del settore editoriale e librario. Nessun evento letterario si frapporrà inoltre alle celebrazioni della Settimana Santa, seguite come ogni anno da tante famiglie palermitane.

    L’unico evento previsto è, non a caso, oggi martedì 11 aprile alle ore 17:00 da Biotos (via XII Gennaio, 2), dove Lino Piscopo presenterà il suo nuovo volume dedicato al teatro: “La drammaturgia siciliana”. Lino Piscopo ha già scritto con Nino Aquila il libro “Il teatro di prosa a Palermo”.

    Palermo
  • Scatti di scrittura

    I legami tra realtà e finzione letteraria si rivelano obliqui, indiretti, complessi. Gli scrittori non si limitano a imitare o rappresentare la realtà. La loro creatività vaga tra mondi possibili verosimili o fantastici, distinti ciascuno da regole proprie e destinati a prendere vita in modo compiuto solo nei poemi, nei romanzi e, per frammenti, nei racconti. A sua volta, la fantasia del lettore è chiamata a rievocare, mescolare, scomporre o deformare le immagini e i ricordi della realtà, come in un sogno, per ricreare le apparenze del mondo rappresentato in un libro.

    Ci si chiede allora: cosa accadrebbe se l’occhio di uno scrittore, di un lettore o di un artista provasse a restituire in una fotografia l’immagine di un mondo letterario, anche se fantastico? I rapporti tra vita, letteratura e arte fotografica rinvierebbero probabilmente a un intricato gioco di rimandi, suggestioni, echi, difficile da dipanare e di indubbio fascino. La realtà non sarebbe più tale, l’arte della fotografia si sovrapporrebbe a quella letteraria, la fotografia diventerebbe l’immagine di un mondo che appartiene al regno della finzione. Continua »

    Palermo
  • Appuntamenti di Letteralmente fino all’8 aprile

    Salve cari amici di Rosalio, io sono Claudia, la “testa in aria” di questo blog tutto palermitano, per professione editor e responsabile della comunicazione di una società di progetti e servizi editoriali, di nome Letteralmente. Da oggi vi accompagnerò ogni settimana tra le principali presentazioni di libri e gli incontri letterari che si svolgono a Palermo.

    Si inizia oggi 3 aprile alle ore 20:30 con la presentazione del libro “Giovanni Damiani. Autobiografia delle musiche“, a cura di Floriana Tessitore con saggi di L. Pestalozza, S. Tedesco, P.E. Carapezza, F. Incardona (L’Epos), presso la Cuba in c.so Calatafimi, 100.

    Mercoledì 5 aprile è una giornata ricca di eventi per gli appassionati di poesia: alle 18:00 al Kursaal Kalhesa, Roberto Deidier presenta i libri “Favole dal giardino” del poeta Elio Pecora (Empirìa) e “Geografie primaverili. Poesie per Elio Pecora” (San Marco dei Giustiniani); e sempre alle 18:00 presso la Facoltà di Architettura di Palermo (via Maqueda) si tiene un reading collettivo con i poeti Gabriele Frasca, Vivian Lamarque, Nico Orengo, Patrizia Valduga e Lello Voce.

    Per concludere, sabato 8 aprile si può scegliere tra la presentazione del libro di Adriana Chirco “Palermo la città ritrovata. Itinerari entro le mura con un nuovo percorso sui Serpotta” (Dario Flaccovio) alle ore 17:30 al Castello Utveggio e l’incontro con Luigi Fabozzi, che legge e racconta “Riccardo III” di William Shakespeare alle ore 18:00 da Libr’aria.

    Chi desidera avere maggiori informazioni può visitare la pagina degli appuntamenti su www.letteralmente.com, il portale della piccola editoria.

    Palermo
x
Segui Rosalio su facebook, Twitter e Instagram