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domenica 14 dic
  • Senza Oreto

    Fiume Oreto

    L’Oreto è una fogna a cielo aperto, una volta era un fiume. Un corso d’acqua che scendeva da Altofonte fino alla valle cittadina dove, tra sterpi e rovi, e tra muschi e sassi, e su sponde mal messe, donne e ragazzini giocavano a lavare. Alcuni si riposavano sotto le fronde, mi dicono che qualcuno pescava. Gli altri due fiumi urbani, Kemonia e Papireto, sono stati, nel tempo, interrati, coperti, scomparsi, e su di loro è stata costruita altra città. Quegli alvei sono adesso fiumi di gente, o solo balzi torrentizi di carusi sui motori. Non c’è via di mezzo per l’Oreto: o lo si salva, o lo si sotterra. Per salvarlo bisogna muovere il senso civico, le responsabilità, i doveri condivisi e poi un’etica del proprio tempo, le politiche, le idee, le persone. Cose difficili, con cui non abbiamo più nulla a che vedere. Per farlo sparire bisogna soltanto continuare a coprirlo di immondizie, fino al collo. Coprirle e compattarle. Terra, sabbie, ghiaia, e alla fine un bel cappotto di asfalto, una strada a scorrimento veloce, parcheggi e alberi rinsecchiti, una nuova strada su cui si affacceranno i culi delle case a vomitare la loro storia e la loro impossibilità di girarsi dall’altra parte. A voi la scelta!

    Palermo
  • Nés fatigués / Nati stanchi

    Era da circa un mese e mezzo che dividevamo un simpatico appartamento nel centro di Toulouse quando successe il fatto.
    La sorte mi aveva assistito ed ero riuscito a trovare un ragazzo francese che si accollava me come coinquilino senza avermi mai visto (viva internet!!!), e che per giunta parla un ottimo italiano, potendomi così insegnare il francese in scioltezza (ero partito da Palermo conoscendo solo oui et non…).
    Dicevo, neanche un mese e mezzo gli ci sono voluti, e una mattina mi dice: “Ho capito! Tu sei pigro!!!”.
    Nel frattempo stava arrivando una sua amica e così, un giorno a pranzo, due francesi hanno imparato il concetto cardine della nostra natura: la Lagnusia. Continua »

    Ospiti
  • Inaugura “di Arte un Sorso”

    Oggi alle 17:30 nello spazio Ducrot dei Cantieri culturali alla Zisa (via P. Gili, 4) inaugura la mostra di Arte un Sorso, ideata e progettata da Carlo Albert Sausa. Gli artisti Nicola Busacca, Giovanni Castiglia, Antonio Dimino, Gabriele D’Acquisto, Giovanni Leto, Franco Lo Cascio, Paolo Madonia, Manlio Noto e Domenico Zoro espongono quadri e sculture che gli ospiti potrammo ammirare bevendo i vini delle cantine Calatrasi.

    “di Arte un Sorso”

    Palermo
  • Di nome faceva Michela

    Una volta ero a Pantelleria per un servizio. Era un fine primavera trionfante e l’isola brillava come un diamante grezzo. Avevo trascorso tutta la giornata ad andare in giro per incontrare le persone con le quali mi serviva parlare per scrivere il mio articolo e la sera asciugavo i miei sudori fisici e mentali esposto al debole Scirocco che bighellonava tra i tavolini di un bar sulla piazzetta. Serviva ai tavoli una ragazza piccolina in jeans e maglietta. Era una delle tante, tra ragazzi e ragazze, che venivano sull’Isola per i lavori stagionali cercando di coniugare lavoro e vacanze. Ma a lei non sembrava andare molto bene. Io potrei stare ore seduto a un bar a cucire addosso a chi passa una storia. Così lo feci con lei e fu facile. Continua »

    Sicilia
  • Città e fiere

    È in corso d’opera la XIII edizione di “Artissima” la Fiera d’arte contemporanea di Torino che, ormai da qualche anno, si è affermata come uno dei più significativi appuntamenti per la contemporaneità artistica italiana a livello nazionale e internazionale. In realtà il successo dell’Arte Fiera di Torino ha avuto molto a che fare con la strategia di riqualificazione della città, un piano programmatico che attraverso la valorizzazione delle risorse culturali è stato orientato a mettere in collegamento quest’ultimo, con altri mondi produttivi insistenti sul territorio. L’evento per l’edizione 2006 si avvale del sostegno di importanti realtà del privato: Unicredit Group e Unicredit Private Banking (al quarto anno di partnership con la fiera), Alfa Romeo, di aziende come Illycaffè e Vanni che non si limitano a sostenere ma partecipano attivamente alla contaminazione con l’arte, la prima con le ormai celeberrime tazzine disegnate da artisti contemporanei, la seconda, produttrice di occhiali, lancerà per l’apertura della fiera una linea di montature areografate a mano. Dunque aziende che grazie all’arte trovano spunti per innovare le proprie strategie di comunicazione, o s’inventano nuovi prodotti. Altro importante elemento per sottolineare l’aderenza dell’evento ad un progetto di sistema per la riqualificazione territoriale è il fatto che la fiera si svolga all’interno del Lingotto, uno spazio la cui storia recente basta a raccontare il percorso di una città che da “città-Fiat” è passata ad essere riconosciuta anche come città del Salone del libro, come città del Salone del gusto (recentemente ha avuto luogo l’ultima edizione), città dell’arte contemporanea, tanto per rimanere agli esempi che hanno in qualche modo a che fare con l’organismo fiera. Continua »

    Palermo
  • Chi ha detto che a Palermo non ci si diverte?!

    La settimana palermitana si arricchisce di nuovi appuntamenti. Andiamo per ordine. Lunedì e martedì consiglio di andare a dormire ad orari regolari, al fine di accumulare ore di sonno da buttare in modo sprezzante sui dancefloor* dei locali nelle notti seguenti… La novità, inaugurata la settimana scorsa è il mercoledì ai Candelai. La prima serata è stata, diciamo così, “di nicchia”, ma da ciò che si vocifera questo appuntamento è in trend** positivo. La musica house non commerciale può risultare un po’ pesante a chi non è abituato. A chi balla solo cose come “Crazy” suggerisco quindi di munirsi di iPod e di ballare tipo “Il tempo delle mele”. Il giovedì un orecchio d’elefante al Tribeca o una cena con dj set all’161. In particolare questo giovedì all’161 dopo l’happy hour e la cena, ci sarà un festino che si preannuncia interessante, in occasione del compleanno di Gabriele Cuccia. Questo venerdì invece si inaugura il Goa o per chi vuole rimanere a Palermo continuano le feste ai “Magazzini” (Palazzo De Gregorio). Considerando che di sabato quasi non si può uscire di casa, vista la confusione che c’è in giro, bisogna puntare diretti su un posto: l’Escambray a Piazza Borsa. La domenica il Cambio Cavalli offre un ricco buffet e musica dal vivo. Continua »

    Palermo
  • ‘U Signuruzzu senza casa di piazza Spasimo

    Amore sacro e Amor profano, Kals'art 2005, in via Vetriera

    Spentasi ogni residua eco dell’ultima Kals’art, è in parecchi che si resta con la voglia di sapere quanto, di preciso, le ripetute performance municipal-culturali abbiano finora giovato ai residenti meno abbienti di via della Vetriera e agli altri di Piazza Magione, là dove questa prosegue con Via dello Spasimo. Alla gente di una parte della Kalsa protetta invano perfino dai santi. Come ha testimoniato a lungo l’edicola vuota nel muraglione di un rudere finalmente recintato, pare, per essere ricostruito almeno dai privati. Altarino in cui restarono a lungo un boccale di plastica con due fiori finti ma del quale non siamo riusciti a sapere nemmeno che taumaturgo ospitasse. Una ragazza ci ha detto solo che c’era ‘u Signuruzzu. Sparito, alla fine, insieme ai kalsitani coattivamente sloggiati dopo essersi affacciati per anni dalle imposte pericolanti del piano sovrastante. Continua »

    Ospiti
  • 1 milione e 700mila euro per tre quartieri a rischio

    Ammonta a 1 milione e 700mila la somma stanziata per il progetto La sicurezza e la legalità destinato a interventi in tre quartieri a rischio: Borgo Nuovo, Brancaccio e San Filippo Neri. Apriranno due centri polifunzionali, di cui uno a Brancaccio in un immobile confiscato alla mafia, e verrà realizzata una stazione dei Carabinieri. Il progetto è sostenuto dal Comune di Palermo.

    Palermo
  • Racconti haitiani

    Se provate a cercare piccoli segnali di comunione di culture vi ritroverete con nulla in mano. Se provate a fare parallellismi o fantasiosi voli pindarici al fine di trovare un comune denominatore culturale, ambientale o umano, rimarrete delusi dall’esito finale. Tra Haiti e la Sicilia, malgrado entrambe siano terre del Sud, non vi sono luoghi comuni. Non il caldo, che qui è umido ed estremamente pesante. Non il cibo, che costruisce i suoi sapori grazie alle numerose spezie frutto di sapienti ed antiche coltivazioni degli Indiani Tainos. E finanche il comportamento sociale è ben diverso da quello nostro, facciamo entrambi parte dei popoli del Sud.
    Per un palermitano che vive nella provincia haitiana, i luoghi che frequento nella quotidianeità rappresentano spesso delle vere novità, da osservare con profondo interesse, senza provare a fartene una ragione. La prima regola che un bianco deve far sua, indipendentemente dal suo passaporto, è che ad Haiti nulla è come altrove. Inutile dunque cercare un filo conduttore, una logica di pensiero comune. Osservi e vivi. Nessun giudizio.
    Ciò non preclude il fatto che l’innata palermitaneità mi abbia comunque aiutato a gestirmi nel nuovo mondo – di nome e di fatto, in quanto Hispaniola, l’isola che oggi corrisponde alla Repubblica Dominicana e ad Haiti, fu il luogo dove sbarcò Cristoforo Colombo più di cinque secoli fa -, così come me la sono cavata negli altri paesi in cui ho passato gli anni della mia attuale carriera professionale. Continua »

    Ospiti
  • Slip in protesta

    Martedì 7 novembre, Viale delle Scienze, Palermo. Dopo una settimana, Azione Universitaria ci riprova ed ecco che davanti gli uffici delle segreterie centrali, tronfio, uno striscione fa mostra di sé palesando la contrarietà e il rifiuto alla Finanziaria del governo Prodi – Una finanziaria che ci sta lasciando in mutande. Questo l’accorato urlo di protesta dell’associazione studentesca palermitana che già lunedì scorso aveva inscenato un’altra manifestazione ma, essendo priva di autorizzazione, è stata costretta a battere ritirata.
    Non si perdono d’animo però e così, tra gli sguardi divertiti degli studenti, la cittadella universitaria si trasforma in stenditoio open air per biancheria intima – slip nella fattispecie – ambosessi.
    Gli attivisti hanno distribuito volantini informativi che spiegano le ragioni della protesta (e menomale che qualcuno protesta visto che quest’anno nessuno dei rettori ha minacciato di dimettersi come gli anni precedenti…) . In primo luogo il taglio (io lo chiamerei squarcio o voragine) di 200 milioni di euro relativo ai servizi allo studente; dalle borse di studio per i più svantaggiati, ai fondi per i pensionati, lo sport, i trasporti etc… Continua »

    Ospiti
  • “Siciliane” allo Steri

    Oggi alle 16:30 a palazzo Steri (piazza Marina, 61) Marina D’Amelia presenta Siciliane, dizionario bibliografico a cura di Marinella Fiume. Con le sue 333 voci il dizionario illustra il contributo delle donne alla storia medievale, moderna e contemporanea della Sicilia. Intervengono Maria Concetta Di Natale, Giovanna Fiume, Salvatore Fodale e Tommaso Romano.

    “Siciliane”

    Palermo, Sicilia
  • I voti ai nostri amministratori per IPR

    Sono stati resi noti i dati del sondaggio Governance poll 2006 condotto da IPR Marketing per Il Sole 24 ORE.

    Salvatore Cuffaro, presidente della Regione, è ottavo con il 53% dei consensi (53,1% al momento dell’elezione).

    Francesco Musotto, presidente della Provincia di Palermo, è ventisettesimo con il 57% dei consensi (60,4% al momento dell’elezione).

    Diego Cammarata, sindaco di Palermo, è ottantaquattresimo con il 50% dei consensi (56,1% al momento dell’elezione).

    Le rilevazioni sono state effettuate tra il 1 settembre e il 29 ottobre.

    Palermo, Sicilia
  • Palermo perché

    Sono nato in via de Gasperi nel settantatre, non ricordo il numero civico. Il fatto è che non ricordo quasi nulla di quei primi anni. Ricordo solo una casa dai muri rossi (o forse era solo un muro, che io poi ho fatto diventare la “casa rossa” del libro). Anzi, ho appena chiamato mia madre, che mi ha confermato che era un muretto divisorio del terrazzo al primo piano. Un’altra cosa però la ricordo: il registratore a bobine di mio padre, sul quale un giorno ho fatto la pipì. Non so che fine abbia fatto, né tantomeno se dopo quel “danno” il registratore funzionasse ancora. Mi ricordo il divano di pelle, e mi ricordo la voce di mia sorella. Ma ora non c’è più nulla, non rimane nulla di quei primi anni a Palermo. Ricordi e bobine smagnetizzati dal tempo e della memoria (che poi forse è la stessa cosa). «Ma perché vuoi scrivere di Palermo?», mi chiede mia madre ridendo. Già, perché. «Non ci abbiamo vissuto tanto tempo…», dice. Già. Perché Palermo? Continua »

    Ospiti
  • Chiude la via Colonna Rotta

    Nell’ambito dei lavori per la realizzazione del collettore fognario della zona sud-est della città chiude per alcuni mesi la via Colonna Rotta. Una porzione di carreggiata sarà aperta e percorribile esclusivamente per i mezzi pubblici e di soccorso.

    In altre quattro strade, che servono da percorso alternativo, è previsto il divieto di sosta ambo i lati 0-24, con rimozione coatta, per consentire il migliore deflusso dei veicoli nella zona. Si tratta della via Imera (tratto compreso tra via G. Mosca e via Colonna Rotta), dove è anche previsto il doppio senso di marcia nel tratto di carreggiata rimanente (lato valle) compreso tra via Colonna Rotta e via G. Mosca (direzione via Dossuna), della via G. Albino (nel tratto compreso tra via C. Rotta e via Camarrone e istituzione del senso unico di marcia), di via Camarrone (nel tratto compreso tra via G. Albino e via P. Cangemi e istituzione del senso unico di marcia) e via Padre Cangemi (nel tratto compreso tra via Camarrone e via Colonna Rotta e istituizione del senso unico di marcia).

    Palermo
  • Rosanero

    e tu, gioia mia, tu che mi chiedevi ancora e ancora perché e per come, tu che pretendevi fiorisse sulle mie labbre aperte in muto sorriso una risposta che desse una spiegazione ai silenzi ai gridi ai lamenti ai giorni rovinati ai miei “oggi ‘un è iurnàta nni virìamu domani”
    e tu, gioia mia, tu che indagavi con occhi che trapassavano il mio esser statua di sale, il mio sostare fermo come zitta pietra davanti ai tuoi interrogativi
    e tu che ti alzavi eppoi ti risiedevi eppoi mi venivi vicino e dietro l’orecchio in un sospiro tu che mi dicevi spiegalo pure a me
    e tu che ancora una volta, l’ennesima, avevi per me tutta la comprensione del mondo, i tuoi occhi aperti come l’abbraccio del mare infinito che da sempre se ne sta davanti a Palermo, i tuoi occhi scuri che allora ottenevano soltanto il suono delle mie mani
    il loro movimento continuo eppoi abbandonato
    il loro rallentare e tracciare sinfonie tra le dita
    le mie mani ed il loro suono: unica risposta possìbbile
    t’u giuro gioia mia, t’u giuro vero, non conosco null’altro modo null’altra maniera che possa dirti cosa è
    ma per davvero
    cosa è
    per me
    il rosanero

    Gioia mia,
    tra “sapere” e “spiegare” esiste una drammatica frattura
    un vuoto di senso frenato da filo spinato
    come posso allora?
    come?
    come mi è possìbbile dirti cosa significa per me il rosanero? Continua »

    Palermo
  • Mafiawear

    Mafiawear

    Solita festa fashion nella settimana della moda a Milano. Solite facce note dello show-biz. Vallette sorridenti neo-epurate dagli scandali, finte giornaliste fasciate nei loro completini glamour. E tanti sorrisi, proprio tanti. La notizia non è proprio freschissima, ma i media più autorevoli l’hanno ignorata. L’occasione mondana è il lancio della nuova collezione autunno-inverno 2007 di un nuovo marchio italiano lanciato da un imprenditore veneto. Ma il nome del brand tanto cool fa davvero rabbrividire: mafiawear. Credevo fosse uno scherzo, ma non lo è. L’illuminato imprenditore veneziano lo ha anche registrato, ci ha fatto un sito, e ha messo su una catena di franchising. I dati delle vendite non sono noti, ma dal momento che la madre degli stolti è sempre incinta suppongo che ci siano abbastanza stupidi in giro per l’Italia che acquistano queste pezze visto che il brand esiste già da un anno.
    Per Paolo Rubin, il business man che ha lanciato l’idea, il termine è sinonimo di potere, lusso, fascino. Mi domando seriamente se questo illustre ignoto conosca anche minimamente la storia del suo paese, perché fino a prova contraria la Sicilia fa parte dell’Italia. Continua »

    Ospiti
  • Torna il Progetto Amazzone

    Questa settimana torna l’appuntamento internazionale con scienziati, artisti, antropologi, psicologi, pazienti, filosofi, associazioni, chiamati a discutere sul tema della malattia e del cancro al seno nel Progetto Amazzone. Fino al 18 novembre incontri, convegni, laboratori e spettacoli porteranno all’attenzione i due aspetti dell’esperienza della malattia: quello medico e quello umano.

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    Palermo
  • Non abbiamo il primato

    In spiaggia mi è capitato di fumare e di portarmi appresso le cicche, avvoltolate con la carta argentata. Come scrivono quelli che “ci capiscono di tendenze” a tal proposito segnalo un oggetto “cult”: il portacenere da tasca. Ottima idea regalo per le prossime festività. Basta farsi un giro a Mondello per rendersi conto che i resti delle sigarette vengono abbandonati e, quando va bene, ficcati a fondo nella sabbia come per occultare le prove del proprio tabagismo. Ma non è che funziona così: occhio non vede ambiente non duole. Come chiunque anch’io inquino, spreco elettricità, vado col motorino, canto sotto la doccia. A guardarsi intorno non si direbbe, ma bisogna sfatare un mito: non è che il palermitano produca più rifiuti di qualsiasi altro essere umano nel mondo, non è che fumi di più o usi la plastica o le bibite in lattina smodatamente, non abbiamo nessun primato, il problema è che dei rifiuti non se ne disfa con accuratezza, per questo ce li troviamo sempre tra i piedi, da noi la munnizza è manifesta manco fosse un’installazione di arte moderna. A un tavolino di una birreria, insieme all’ingegnere ambientale, Maurizio Quagliana abbiamo provato a stilare un poco di gesti quotidiani che noi palermitani potremmo compiere per non dolere troppo a questa città. Continua »

    Palermo
  • Veronica Bauso a Villa Niscemi

    Inaugura oggi alle 17:00 a Villa Niscemi (piazza Niscemi, 2) Oltre la materia – Da crisalide a farfalla: Veronica Bauso, mostra personale dell’omonima artista palermitana. Sono compresi dipinti eseguiti con tecniche miste, sculture, disegni e abiti realizzati dalla Bauso.

    La mostra sarà visitabile fino al 22 novembre, dalle 9:30 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 19:30; la domenica solo di mattina. L’ingresso è libero.

    Palermo
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