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Sito: http://www.siciliamoderna.it/

e-mail: donato.didonna@libero.it

Biografia: Nato a Bari nel 1956, laurea in Giurisprudenza, moglie e due figli palermitani doc.
Dal 2003 lavora come amministratore e/o partner di società operanti - tra Milano, Bari e Palermo - nel settore immobiliare commerciale (GDO), nella consulenza finanziaria, nell'M&A (fusioni e acquisizioni) e nel settore della comunicazione.
In precedenza, ha lavorato per vent'anni - tra Palermo, Roma e Milano - prima per un importante gruppo bancario italiano e poi per uno olandese, facendo comunque sempre il pendolare con Palermo, sua città d'adozione.
Dopo essersi domandato invano, per parecchi anni, perché in un posto dove si potrebbe vivere bene, in termini sia civili che materiali, ci si rassegni invece - perlopiù - a sopravvivere, nel settembre 2004 ha cominciato a scrivere come blogger ciò che avrebbe voluto leggere sulla stampa locale.
Dopo la teoria, ha cominciato a promuovere, in società con altri siciliani di buona volontà, emblematiche iniziative extraprofessionali nei settori dei beni culturali, dell’agricoltura di qualità, della finanza etica ecc., senza curarsi che il maggiore affronto, per una certa mentalità arcaica locale, è dimostrare con i fatti che un cambiamento, volendo, è possibile.
Forte di queste esperienze, nel settembre 2010, ha pubblicato il libro: Ecco come. Cambiare la Sicilia in 10 mosse riprendendo, in forma organica e aggiornata, idee e proposte già pubblicate negli ultimi anni su Rosalio.

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Donato Didonna
  • La pazienza, inesauribile risorsa siciliana

    Ciò che è evidente non ha bisogno di essere dimostrato e nemmeno scoperto. Per fiutare un buon affare, un analista di bilanci deve scovare valori nascosti, magari immateriali, intangibili.
    Qui da noi molte imprese del settore delle opere pubbliche riescono a fare gli “affari loro” contando su quell’inesauribile risorsa, così poco censita, rappresentata dalla nostra pazienza.
    Lo dimostra l’esperienza degli ultimi anni con i lavori di messa in sicurezza, piuttosto che di illuminazione o di interramento di cavi, dell’autostrada A29 Palermo – Mazara del Vallo.
    Altrove, vi assicuro che, quando si appaltano dei lavori che incidono sulla mobilità dei cittadini, non è possibile, non è consentito considerare la loro pazienza come un “costo accettabile” o, peggio, come una “risorsa a basso costo” (tanto, non si lamentano e, quando si lamentano, dopo un po’ si stancano!).
    Se ci sono da fare dei lavori sull’arteria strategica che, addirittura, collega la quinta città d’Italia al suo aeroporto, si deve lavorare anche di notte, su più turni, si possono far lavorare anche cento persone contemporaneamente invece dei soliti quattro gatti che si sono visti in questi anni. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Controllo (sociale) di qualità

    La “qualità della vita urbana” non è un concetto teorico e lontano, ma molto pratico e vicino alla nostra esperienza di vita quotidiana. La sua concreta verifica, peraltro, se non affidata alla classifica annuale de “Il Sole 24 Ore”, è davvero alla portata di tutti, a condizione però che si disponga di una sufficiente e corretta informazione. Basti pensare, tanto per cominciare, alla qualità dell’aria che si respira, dell’acqua (dolce) che si beve e anche, in questa stagione, di quella (salata) in cui ci si immerge.

    Martedì 26.06.2007, presso l’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente di via Ugo La Malfa, 169, si svolgerà la Conferenza dei servizi per il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) relativa al termovalorizzatore di Bellolampo. Tale autorizzazione integra tutte quelle necessarie (emissioni in atmosfera, autorizzazione allo scarico idrico, ecc.) al via libera definitivo per la costruzione dell’impianto.

    È un argomento che interessa tutti, persino i non ancora nati, e che non mi sembra sia stato però adeguatamente posto all’attenzione dell’opinione pubblica, se non per la fuorviante politicizzazione degli schieramento pro o contro: la qualità della vita non infatti è un valore di destra, né di sinistra. Continua »

    Palermo
  • Una storia esemplare

    “Ero adolescente quando mio padre decise di acquistare una casa in Sicilia, sua terra natale. Una piccola costruzione all’interno di un villaggio non lontano da Palermo: sarebbe stata quella il punto di riferimento estivo per tutta la famiglia e il luogo dove nacque il mio amore per l’Isola.
    Il primo impatto con quella casa, nell’agosto del 1981, fu sconcertante: dai rubinetti sgorgava acqua a giorni alterni: un giorno sì, un giorno no. Il sale sulla pelle dopo il bagno in mare si doveva lavare con appena un paio di secchiate rubate dalle cisterne fatte costruire quella stessa estate da mio padre. Quando feci ritorno in Trentino, nel luogo dove allora vivevo, la prima cosa che mi colpì fu aprire i rubinetti di casa e sentire lo scroscio abbondante e pieno dell’acqua.
    La cosa durò diversi anni. Per risolvere il problema dell’acquedotto che non erogava acqua la si acquistava da un individuo che possedeva un pozzo a circa dieci chilometri di distanza e che con autobotti riforniva la nostra cisterna e quella delle altre case del villaggio.

    Nel 1989 nel villaggio si pensò di scavare un pozzo per affrancarsi dalla fornitura esterna: venne trovata una falda di acqua potabile ad appena 70 metri di profondità, ma un mese dopo avere ultimato i lavori uno strano incidente alla camicia d’acciaio che rivestiva le pareti del pozzo ne compromise completamente la funzionalità. Si poteva scavare un nuovo pozzo, ma ogni volta che qualcuno ne parlava un silenzio imbarazzato annichiliva la proposta.
    Ormai il villaggio compra regolarmente acqua da fornitori privati e la voce di costo “Acqua” grava su ciascuna casa come nemmeno la voce “Riscaldamento” grava sui costi della mia abitazione a Milano. Qualcuno mi ha detto che in Sicilia l’acqua non serve per bere: serve per mangiare! Continua »

    Palermo
  • Villini e villani

    Assieme alle innegabili bellezze dei luoghi e dei monumenti, sono tante le cose che colpiscono un viaggiatore, dotato di un minimo spirito di osservazione, che si avventuri per la prima volta a Palermo e dintorni.

    Innanzitutto le volumetrie dei palazzi. Si pensi, per esempio, a via De Gasperi: per chi è nato e cresciuto a Palermo certi sgraziati palazzoni da tredici piani e oltre potranno pure sembrare normali o comunque parte integrante del paesaggio urbano come lo è la vista di Monte Pellegrino, ma in realtà poche città conoscono un assetto urbanistico così assurdo, figlio della politica di un sindaco che sciaguratamente gridò: “Palermo è bella: facciamola più bella!”. Continua »

    Palermo
  • Per non piangere poi sul fuoco versato

    Canadair

    D’estate è importante organizzare degli eventi che movimentino la villeggiatura dei turisti: i pubblici amministratori lo sanno bene. Per i tedeschi, francesi, inglesi e olandesi – oltre che per gli stessi italiani – che hanno scelto di trascorrere le loro vacanze sul tratto di costa tra Castellammare e San Vito (per intenderci, attorno alla Riserva Naturale dello Zingaro), le varie amministrazioni comunali del comprensorio, in collaborazione con il Corpo Forestale, la Protezione Civile e l’assistenza logistica di Polizia e Carabinieri, ogni anno organizzano, quasi sempre di notte, ma talvolta anche di giorno, indimenticabili giochi di fuoco.

    Dei volontari, a seconda del vento (scirocco o maestrale), appiccano degli incendi dal versante di San Vito o da Scopello, ma sempre in direzione dello Zingaro, consentendo allo spettacolo di cominciare, regalando forti emozioni a residenti e turisti. Continua »

    Sicilia
  • Cani sciolti a Palermo

    Non parlo di randagismo, ma semmai di finanza, di informazione e di potere, con qualche inedito nesso con Palermo. Ieri è stata deliberata la fusione tra i gruppi bancari Unicredit e Capitalia che darà luogo alla seconda banca europea e settima al mondo per capitalizzazione. Fino a poco tempo fa si ironizzava sul fatto che le banche italiane, nel mare magnum della finanza, rappresentassero il…plancton mentre altre (giapponesi, svizzere, inglesi o statunitensi) avevano invece dimensioni da balena. La fusione di oggi, che si aggiunge a quella recente tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI, ha riportato quindi l’Italia, un Paese tradizionalmente secondo solo al Giappone per propensione al risparmio, al ruolo che potenzialmente le spettava. Merito del governatore Mario Draghi, si direbbe, ma, se si ricorda che la carica di governatore, a tutela della sua indipendenza, era a vita e che, se non ci fosse stato lo scandalo Fiorani/Banca Popolare di Lodi a travolgere, fino costringerlo alle dimissioni, il suo predecessore, Antonio Fazio, oggi non avremmo celebrato un bel nulla perché ben altri erano i disegni sul sistema bancario di Fazio per i suoi favoriti tra cui, in primo luogo, lo stesso Fiorani. Chi ha provocato allora lo scandalo Fiorani? Come ricordato dai libri che hanno raccontato questo scandalo finanziario (es. “I furbetti del quartierino” di Michele Gambino ed Elio Lannutti, Editori Riuniti) è stata la palermitana Stefania Petyx che per prima, con i servizi dell’8 e 14 febbraio 2005, indagò sugli abusi della Popolare di Lodi (oggi Italiana). Continua »

    Palermo
  • Mangiare ciò che è buono, pulito, giusto

    Questo post è un test di mercato per verificare quanto una comunità virtuale e digitalmente alfabetizzata, quale quella rappresentata dai lettori di Rosalio, sia in grado di passare consapevolmente dai bei discorsi, dalla teoria su come potrebbe migliorare la qualità della nostra vita, alla pratica di una consapevole e concreta responsabilità sociale come consumatori. Carlo Petrini, il fondatore di “Slow Food”, nel suo ultimo libro, “Buono, pulito e giusto”, ricorda che mangiare è anche un ”atto agricolo”, di politica agricola, perché selezionando e pretendendo cibi di buona qualità, prodotti con lavorazioni e criteri che rispettino l’ambiente, il ciclo delle stagioni e le tradizioni locali, favoriamo la biodiversità e un’agricoltura equa e sostenibile. In un secolo si sono estinte trecentomila varietà vegetali e continuano a scomparire, al ritmo di una ogni sei ore. Un terzo delle razze autoctone bovine, ovine e suine è estinto o in via di estinzione. Il 75% delle riserve di pesce del pianeta, se non si interviene rapidamente, rischia di scomparire. D’inverno la lattuga viaggia dalla California a Londra e le carote raggiungono la Svezia dal Sud Africa. Negli USA il percorso medio di ogni prodotto per raggiungere un supermercato è di 1.288 km. Questa è la follia di un’agricoltura iperproduttiva che ha clamorosamente fallito: non ha sfamato il pianeta, lo ha inquinato, ha cancellato identità culturali di interi popoli e ha drasticamente ridotto la biodiversità a favore dell’omologazione di prodotti e sapori agroindustriali. Continua »

    Palermo
  • Grandi superfici, piccole polemiche

    Quando in Sicilia ci si riferisce comunemente alle Grandi Superfici Commerciali o, peggio, agli Outlet, in genere si ha un’idea molto confusa di queste realtà ancora marginalmente presenti sull’Isola, tanto da aver attirato in passato le censure del Garante per la concorrenza. Le polemiche sollevate in questi giorni, anche su Rosalio, in merito all’annunciata realizzazione di un centro commerciale a fondo Raffo, mentre possono essere ritenute anche legittime con riguardo alla scelta della localizzazione oppure alla valutazione della congruità della contropartita (infrastrutture sociali e sportive per il quartiere ZEN) offerta da Zamparini agli enti proprietari dei terreni e al Comune in cambio della concessione, sembrano invece, a mio parere, in gran parte interessate al mantenimento di uno status quo che, se può convenire a qualcuno, di certo non conviene né ai consumatori, né ai tanti giovani disoccupati. Continua »

    Ospiti
  • Torna a casa Archimede!

    L’energia è una risorsa così strategica che per essa si fanno le guerre, come ben sappiamo dalla cronaca di questi anni. C’è da segnalare allora una buona notizia! Con un insperato sussulto di ragionevolezza, il Governo nazionale sta cercando di riportare in Sicilia la realizzazione del progetto “Archimede” (ENEA-ENEL) sul “solare termodinamico” del nobel Carlo Rubbia, progetto che il precedente Governo, tra l’indifferenza della classe politica isolana e gli interessi delle lobby petrolifere, stava per perdere definitivamente a favore della Spagna. Sarà di dimensione ridotta (5 MW invece degli originali 20 MW), ma meglio che niente: è importante che la produzione di energia da fonte rinnovabile diventi un’opportunità per la Sicilia! La trasmissione Report (“A tutto gas”) del 29 ottobre scorso aveva così ricostruito questa vicenda che ha riguardato i siciliani anche se non se ne sono accorti o pensavano al Ponte o ad altro.

    Ospiti
  • Castello Utveggio golf club

    Recentemente il governo regionale, nel quadro di un programma di valorizzazione e di dismissioni del suo patrimonio immobiliare, aveva pensato di alienare anche Castello Utveggio, attualmente adibito a sede del Cerisdi. In seguito a perplessità espresse in ambito di dibattito parlamentare, tale decisione è stata ritirata mentre immobili molto commerciabili, come le sedi di vari assessorati, della Corte dei Conti o di enti come l’ESA o l’Istituto della Vite e del Vino, sono stati apportati o ceduti ad uno speciale fondo di investimento immobiliare appositamente costituito (la Regione ha mantenuto l’uso di tali strutture pagando un affitto).

    Personalmente, ho sempre pensato che una struttura frutto di un progetto “visionario” quale è Castello Utveggio, nato per essere un albergo di lusso più che una “scuola di eccellenza”, meritasse di ritornare alla funzione per la quale è stato costruito tra le due guerre mondiali. Il fatto, perciò, che il governo regionale abbia mostrato la disponibilità a cederlo, mi ha fatto ritornare in mente l’idea che, forse, sarebbe più utile affidarlo in concessione ad un operatore internazionale del turismo di alto livello. Palermo è una città d’arte, ma a tale tradizionale richiamo si potrebbero abbinarne altri. Continua »

    Ospiti
  • Economia della conoscenza

    Di conoscenza si può anche vivere e bene. Ogni epoca ha avuto i suoi governanti e ogni azione di governo ha avuto le sue priorità, lasciando talvolta ai posteri testimonianze durevoli del proprio passaggio. Quando lo stesso monumento, le stesse pietre sono state testimoni di avvicendamenti di governi e di governanti, almeno dal 1130 d.C. ai giorni nostri, come è il caso del più antico parlamento del mondo, Palazzo dei Normanni, qualche riflessione sorge spontanea.

    Proprio qui un illuminato governante, Federico II, ha consentito alla lingua e alla letteratura italiana di muovere i primi passi in una capitale del Mediterraneo già poliglotta (esempio di politica in favore della cultura). Sempre qui, altro governante, il viceré Francesco D’Aquino, ha fornito i mezzi tecnologici ad un abate-astronomo che ha arricchito il nostro sistema solare della scoperta di un corpo celeste sino ad allora sconosciuto (esempio di politica in favore della ricerca scientifica pura).

    Ma veniamo ai nostri giorni: quanto costa Palazzo dei Normanni per il suo funzionamento? Circa 150 milioni di euro l’anno (di cui il 75% per stipendi e pensioni). Cosa “produce” Palazzo dei Normanni? Una ventina di “leggine” (le leggi sono ben altra cosa!). Continua »

    Ospiti
  • Smaterializziamo il traffico

    Ma che cosa ci fa e dove va tanta gente incolonnata in auto a Palermo alle 11:00 del mattino? È possibile che nessuno abbia mai pensato di fare un apposito sondaggio? Ma se il maggiore datore di lavoro è il “pubblico” (Regione, Provincia, Comune e società ed enti da questi partecipati) i dipendenti non dovrebbero starsene al loro posto negli uffici o Palermo conta un insospettabile esercito agenti di commercio?

    Talvolta ho avuto il sospetto che il traffico rappresenti a Palermo un’originale forma di ammortizzatore sociale: di che cosa si potrebbe mai occupare tanta gente se le si togliesse l’illusione di fare un qualcosa, incolonnandosi pazientemente in auto nelle principali vie della città? Continua »

    Ospiti
  • La pubblicità è l’anima della disinformazione

    Per un certo periodo anch’io ho assecondato un’opinione diffusa tra (e da) i pubblicitari secondo cui la pubblicità è servita anche a garantire la libertà di stampa. Oggi ho motivi per ritenere che la pubblicità rappresenti piuttosto un ostacolo ad una informazione veramente libera ed indipendente. E una informazione libera e indipendente, non è mai superfluo ripeterlo, costituisce, in una moderna democrazia, un efficace antidoto contro ogni forma di manipolazione del consenso.

    Quando però si giunge a vendere un quotidiano per il libro, il dvd o il gadget allegato, c’è qualcosa che stride con il senso originario del fare informazione. Ciò che è sotto gli occhi di tutti è che oggi chi volesse cercare opinioni indipendenti oppure giornalismo d’inchiesta privo di timori reverenziali, raramente le troverebbe sui mezzi tradizionali di informazione stampata o televisiva (un’eccezione è Report mentre, sempre più spesso, le rinviene o sulla rete internet (es. il blog di Beppe Grillo) o su programmi “alternativi” di informazione TV (es. Le iene o Striscia la notizia). Continua »

    Ospiti, Rosalio
  • Migliorare la qualità della vita nel centro storico

    I sindaci che si sono succeduti, dalla metà degli anni ottanta sino ad oggi, hanno contribuito, chi più chi meno, a favorire investimenti privati nel centro storico, una vasta area urbana abbandonata al suo degrado nel dopoguerra. Basta però, per il ben vivere dei cittadini, favorire la ristrutturazione di case, magari confortevoli al proprio interno, ma inserite in un contesto di inquinamento atmosferico ed acustico causato da un traffico veicolare caotico e paralizzante, quale quello del centro storico che conosciamo oggi? Evidentemente, no.

    È buona regola che le scelte coraggiose – e talvolta impopolari – vadano fatte all’inizio del mandato, quando l’elettorato avrà poi tutto il tempo necessario per comprenderle e apprezzarle. Quale potrebbe essere allora, per il prossimo sindaco di Palermo, una politica fatta di scelte, magari coraggiose, ma sicuramente idonee a trasformare il centro storico in un’area caratterizzata da una elevata qualità della vita urbana?

    Penso che la scelta fondamentale sia quella di arrivare a chiudere il centro storico al traffico veicolare privato, trasformando in un’occasione di lavoro la soluzione del conseguente problema della mobilità privata. Continua »

    Ospiti
  • Cacciatori di teste

    Dopo quasi sei anni i cittadini di Palermo saranno chiamati in primavera a confermare o sostituire gli attuali amministratori, sindaco e consiglieri comunali, in carica dal 2001. Se invece che comuni cittadini, fossimo gli azionisti di una società quotata, questi sarebbero giorni di valutazioni, bilanci e…di tanto lavoro per i cacciatori di teste.

    Mentre la politica sembra sempre più fatta di leggi di natura finanziaria, di tagli e di numeri, quasi si parlasse della conduzione di un’azienda, nella selezione dei politici non si adottano mai i criteri tipici di una grande azienda quale, per analogia (dimensione del budget, numero di dipendenti, ecc.), potrebbe essere considerato un comune o una regione. Come mai, infatti, si è attenti alla scelta dei manager di società quotate in cui sono investiti i nostri risparmi e che sono accuratamente selezionati da società di executive search (es. Egon Zehnder) mentre si affidano invece, non i nostri risparmi, ma addirittura la qualità della nostra vita urbana (compreso il futuro e il benessere dei nostri cari), a persone che gestiranno budget enormi per il territorio, le infrastrutture, l’istruzione, la sanità, i servizi sociali, ecc. senza nessuna verifica di attitudini e competenze, se non quelle teoricamente derivanti dal consenso elettorale ricevuto? Non sarebbe il caso che, in una società complessa come la nostra che richiede capacità di visione lungimirante e indiscutibili attitudini manageriali, i profili dei prossimi candidati alle elezioni venissero vagliati anche, in modo indipendente, da società di cacciatori di teste? Continua »

    Ospiti
  • Condominio Palermo

    Molte persone, rispettabili come cittadini e magari competenti come professionisti, dirigenti, imprenditori, ecc., si tengono alla larga dalla politica considerandola una realtà “sporca” da cui stare il più possibile lontani. Il guaio è che, pensiamo ad esempio all’ambito che più da vicino ci riguarda, quello cittadino, da una buona politica amministrativa dipende poi la qualità della vita urbana di noi tutti, in termini sia di migliori servizi che di minore stress. Purtroppo non è vero che c’è una classe politica “cattiva” contrapposta ad una società “buona”, per il semplice fatto che la classe politica rispecchia fedelmente la società che democraticamente rappresenta. E se la parte più istruita e dotata di buon senso ed esperienza della società (fosse solo per il fatto di aver viaggiato più di altri) si limita a delegare senza assumere ruoli socialmente responsabili, la situazione da sola, di certo, non migliora e a poco giova lamentarsene. Penso che sia legittimo e naturale che non tutti abbiano tempo o motivazioni per un impegno attivo in politica, ma è certo che molti, forti delle proprie esperienze e competenze, potrebbero assumere un ruolo più vigile nel controllo dal basso del potere democratico. Le tecnologie digitali e la rete internet possono allo scopo essere di molto aiuto sia ai più pigri (socialmente) che ai distratti (dalle proprie occupazioni), anche attraverso un blog come questo. Continua »

    Ospiti
  • Aiamola e la torre di Mondello

    Torre di avvistamento della piazza di Mondello

    Ha un qualcosa di “esortativo” il termine “aiamola” che, poco più di un anno fa, una decina di professionisti palermitani (tra cui il sottoscritto) hanno scelto per dar vita ad una associazione che si propone di recuperare un pezzo della storia di Mondello quale è la torre di avvistamento della sua piazza: “aMiamola”, facciamo qualcosa di personale e concreto per la nostra città, attraverso le nostre competenze professionali! È stato questo lo spirito con cui è nata l’Associazione “Aiamola”, come una scommessa per adulti socialmente responsabili e consapevoli che i “fatti” costituiscono l’argomento più convincente per aggregare altri. Continua »

    Ospiti
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