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giovedì 25 dic

Archivio per la categoria 'Sicilia'

  • Archiviata la querela per “La mafia è bianca”

    La sezione del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Bergamo, nella persona del presidente Armando Grasso, ha disposto l’archiviazione del procedimento relativo alla querela per diffamazione di Salvatore Cuffaro, presidente della Regione Sicilia, a Michele Santoro e ai due giornalisti Stefano Maria Bianchi e Alberto Nerazzini, autori del film documentario La mafia è bianca, in quanto gli elementi acquisiti non sono sufficienti per sostenere l’accusa in giudizio.

    “La mafia è bianca”

    La mafia è bianca, pubblicato da BUR “Senza filtro”, ha venduto oltre 80mila copie ed è stato trasmesso più volte dai canali Sky. Cuffaro aveva già chiesto senza successo al tribunale civile di Bergamo nel gennaio 2006 il sequestro del libro dvd. Continua »

    Sicilia
  • Cu nesci arrinesci

    Voi lo sapete che i siciliani sono emigranti: spinti dalla fame hanno girato il mondo, varcato i sette mari e attraversato continenti, hanno lasciato la loro terra, con enormi sacrifici persino riuscendo a spuntarla, a farsi avanti nelle difficili realtà di arrivo.

    Insomma, “cu nesci arrinesci” lo avremo sentito ripetere mille volte: chi esce dalla Sicilia, secondo il noto proverbio, può solo migliorare, dato che qui, nella nostra isola, solo arretratezza e stenti.

    Liberarsi dagli stereotipi veicolati dal senso comune è, come potete immaginare, però, molto difficile.

    Avete presente Massimo Troisi in “Ricomincio da tre” alle prese con il suo viaggio? Per chi lo osservava, in quanto meridionale, egli non poteva essere considerato come un semplice viaggiatore, doveva per forza scappare, doveva per forza partire per non tornare. Non poteva essere altrimenti, tanto che, a nulla valendo le sue proteste, non poté far altro che arrendersi alla pervasività e alla forza dello stereotipo che lo seguiva ovunque andasse: “si si, ha ragione lei, sono un emigrante”. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • I luoghi dell’anima

    Ci sono posti che non scordi più…luoghi impressi nella memoria dell’anima, case che sono state divorate dal tempo, sbattute dalla pioggia, rosicate dalle erbacce, arse dal sole, ma dentro di te vivono ancora…
    E succede, all’improvviso, che mentre sei in mezzo agli altri, una parola, un profumo, una faccia ti spediscano là…nella casa dell’anima…e da là non vorresti tornare più.
    E ti pare di sentire il fresco delle stanze in un pomeriggio d’afa, quando fuori il sole cuoce i sassi,
    di mordere il pane conzato con l’olio nuovo, quello verde che ancora brucia,
    di vedere i pomodori appesi al tetto a seccare,
    di affondare la faccia in un lenzuolo steso ad asciugare,
    di ascoltare racconti su chi partì per l’America, con un baule pieno di speranze e non se ne seppe più niente,
    di toccare le more rosse e succose quasi nere e di macchiarti le dita e le unghie e i denti,
    di scorgere una troffa di ginestra imperiosa, gialla e prepotente in mezzo alla lava dura di cent’anni, di cogliere il basilicò che facciamo la pasta sennò si perde,
    di abbracciare il legno ruvido di un cèvuso che fu piantato quando nascesti tu, ti ricordi? E ora guarda quant’è fatto,
    di sentire le gambe che pizzicano perché sei coi piedi quasi dentro al fuoco della conca,
    di inspirare dalla strada l’odore del carbone che ti entra su per le nari fino al cervello,
    di stringere quelle mani uguali uguali alle tue, precise, la stessa forma delle dita, ma come si fa, nonna?
    Di correre attorno a una isterna scrostata appresso a un cane che si chiama Fiorello…
    E poi ti ridestano…ti chiama una voce per farti tornare indietro da quella casa…
    Sarà che fuori piove…ma stasera ho voglia di restare qua, nella casa dell’anima…

    Sicilia
  • I love Sicilia e Rosalio a braccetto

    È in edicola il numero di ottobre di I love Sicilia, mensile di stili, tendenze e consumi in Sicilia. La vendita in abbinamento al Giornale di Sicilia permette di acquistarlo a 2 euro (oltre al prezzo del giornale).

    I love Sicilia di ottobre

    Da questo numero Rosalio è partner di I love Sicilia per raccontare con il suo stile gli eventi, le storie e le curiosità legati alla mondanità e agli spettacoli di tutta la Sicilia nella rubrica Perizona.

    In copertina c’è Bruno Grildelli che guida l’Ismett di Palermo. Si parla di lui e di altri “cervelli” in prima fila nella ricerca scientifica in Sicilia. Inoltre otto architetti e designer siciliani si raccontano in occasione dell’incursione della Biennale a Palermo, Desideria Burgio parla di sé e sono compresi articoli di Daniele Billitteri e Maria Letizia Affronti (autori di Rosalio).

    Sul sito di I love Sicilia c’è una sezione “Solonline” con contenuti inediti sul giornale.

    Rosalio, Sicilia
  • Maritati

    Nel giro di pochissimi mesi ho avuto l’opportunità di vivere da vicino uno degli avvenimenti che nella vita di un siciliano medio e di un palermitano in particolare rappresenta l’acme della vita sociale, il momento in cui tutta la forza economica, organizzativa e affettiva della famiglia si scatena in tutta la sua potente dinamica: il matrimonio. Innanzitutto va fatta una fondamentale distinzione tra le due macro categorie più importanti in cui questo momento si divide cioè il matrimonio del primo figlio/a o lo sposalizio della successiva prole. In particolare io ho partecipato per due volte nel giro di tre mesi all’allestimento dell’avvenimento appartenente alla prima macro categoria. Della seconda categoria, altrettanto peculiare e interessante parleremo un’altra volta. Per mia fortuna sono stati matrimoni piacevoli e senza grandi intoppi, ma mi hanno offerto la possibilità di raccoglie racconti e testimonianze su ogni più piccolo dettaglio organizzativo. Ho scoperto, con poco stupore, che la tipica mamma palermitana per quanto emancipata, moderna e giovanile sia covi nel profondo del proprio animo l’insana voglia di “maritare u/a picciriddu/a”. Questo sogno nascosto cresce negli anni, si autoalimenta silenzioso fino a quando finalmente l’adorato pulcino trentenne non decida che sia giunta l’ora di rendersi indipendente. Il sogno assopito si desta e scatena tutta la sua prorompente (e devastante) potenza. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Chissà se ci arriveremo

    Ho deciso di non occuparmi più di progetti che riguardano quest’isola, ho perso troppo tempo inutilmente (ho trascurato pure Rosalio). Preferisco campare modestamente con qualche lavoretto pro-padania, intanto voglio preparare i miei figli a vivere fuori dalla Sicilia o anche dall’Italia. Ineluttabile: il lavoro in Sicilia è “pubblico” impiegato o dirigente, ma dirigente è meglio! L’altroieri ho letto per caso un articolo su un noto giornale nazionale, un’eccezione di cui mi sono pentito. Di solito non leggo i giornali e non guardo la tv, vivo nella più completa ignoranza. Si fa per dire, con l’information overload a cui siamo soggetti. Manca poco e anche la carta igienica sarà interattiva con un sensore sismico per ciascun foglio, un neuronchip nel tubo di cartone con relativo speaker multilingue e le saponette avranno il display lcd ed il tuner tv idrosolubili. Continua »

    Sicilia
  • Settimana della lingua italiana nel mondo

    Si svolge in 80 paesi la Settimana della lingua italiana nel mondo, promossa dalla Direzione generale per la promozione e cooperazione culturale del Ministero degli Esteri in collaborazione con l’Accademia della Crusca. Il tema di quest’anno è Il cibo e le feste nella lingua e nella cultura italiana.

    La Sicilia partecipa alle iniziative con la Fondazione Banco di Sicilia a Madrid e a Parigi. Continua »

    Sicilia
  • Si presenta l’Enciclopedia della Sicilia

    Oggi alle 19:00 a villa Malfitano (via Dante, 167) verrà presentato il volume Enciclopedia della Sicilia, voluta dalla Presidenza della Regione Siciliana per celebrare i 60 anni dell’autonomia siciliana. La pubblicazione è stata curata da Caterina Napoleone ed è edita da Franco Maria Ricci.

    Alla presentazione interverrà il presidente della Regione, Salvatore Cuffaro.

    Sicilia
  • Nuovomondo

    «Nuovomondo»

    È nelle sale il film di Crialese “Nuovomondo”. Reduce dal successo di Venezia la pellicola è in lizza per concorrere agli Oscar come miglior film straniero. Il film parla del viaggio, simbolico e reale, dell’uomo verso la modernità, verso il cambiamento e di tutte le resistenze che a questo ci possono essere, interne ed esterne (e a ben vedere è un film di attualità).
    Inizia con una scalata, due uomini, contadini, vestiti di stracci e a piedi nudi, scalano una montagna con un sasso in bocca per chiedere un segno, un segno qualsiasi. Si fermano imploranti davanti alla croce ricoperta di pietre e sputano il sasso pieno di sangue, così inizia il racconto.
    La narrazione di questo film ha un registro poetico, non è prosa, cioè non è un testo narrativo ma procede per abbagli e allucinazioni, procede per figure e immagini che evocano e tessono la mitologia che vogliono narrare. Continua »

    Sicilia
  • Lo “sgarro di madre”

    Ritorno a parlare ancora di sicilianità o di sicilitudine, per dirla con l’illustre compaesano Camilleri, per indagarne un altro tratto distintivo: l’orgoglio, quella fierezza che ci distingue in mezzo a coloro che siciliani non sono, quella sorta di leggera superiorità mista sempre ad un’innata diffidenza, molto ben celata dietro la nostra proverbiale “ospitalità”, dietro il nostro “calore” mediterraneo, quello che abitualmente è definito con il termine onore.
    Il siciliano sperimenta fin dall’età scolare la sacralità di questa parola e impara presto a difenderla, sopra ogni cosa.
    Tutto nasce da anni di “pratica” come insegnante di lettere in una scuola media cosiddetta “a rischio” (a rischio di che, poi? Dato che la suddetta è ubicata nel quartiere dove gradevolmente vivo da trent’anni)…Quella è un’età difficile in cui, dicono, le ragazze crescono molto in fretta (questo argomento merita un discorso a parte che mi riservo di trattare al più presto) mentre i ragazzi sono un po’ più acerbi, si sparano le pose, si danno arie…Quindi un po’ per dimostrare di essere navigati, un po’ perché in mezzo alle parolacce ci vivono davvero, iniziano fin dalla prima classe, (certo non a settembre, ma posso affermare che già a Natale hanno affinato le necessarie proprietà dialettiche) ad esercitarsi con offese e sfotticchiamenti vari ai danni degli altri compagni, così tanto per dimostrare che sono cresciuti. Si parte con innocuo “si cretino” a cui segue immancabilmente la risposta “to ma’” (forma poetica sincopata per “tua madre”), la cui replica è ovviamente “tooo ma’” e a quel punto due sono le possibili soluzioni al cosiddetto “sgarro di madre”:
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    Sicilia
  • Geografie dell’anima

    “Ciò che facciamo per, con, a questa natura, il modo in cui viviamo la nostra vita ecologica si riflette sulla sostanza animale, vegetativa e minerale dell’anima. La vita ecologica è anche vita psicologica”.
    James Hillmann

    Così comincia il viaggio attraverso le regioni dell’anima, un viaggio che ha nell’esplorazione e nel gusto della ricerca il suo percorso e la sua meta.
    L’oggetto d’indagine, la rappresentazione della natura attraverso le opere d’arte conservate nei musei siciliani, è una scusa diciamolo pure, malcelato si affaccia un altro obiettivo, più profondo, più vero.
    Le regioni che si aprono davanti ai nostri occhi sono territori del se, del rapporto con il circostante, un rapporto che si sostanzia con la rappresentazione di ciò che ci circonda, con la sua interpretazione quindi, ancora una volta, la proiezione di se nel mondo e ciò che questo passaggio restituisce agli occhi.

    La natura interpretata e raccontata, la natura supposta, quasi intuita, una natura che fa da sottofondo, a volte da rifugio. Sono tanti i volti di Natura che emergono dal viaggio che Davide Lacagnina propone nel suo “Geografie dell’anima. Natura e paesaggio attraverso le arti in Sicilia”, il libro, presentato oggi pomeriggio alle 18:00 all’Albergo delle povere verrà raccontato da uno storico dell’arte, Sergio Troisi, da un geografo, Vincenzo Guarrasi, oltre che dal direttore dell’Arpa Sicilia, Sergio Marino e dall’autore stesso. Continua »

    Sicilia
  • Illuminante!

    1993, terza vacanza estiva in Sicilia. Vivevo già da tempo a Milano, e avevo superato la crisi d’orientamento topologico-culturale. Nel mio ambiente di lavoro non c’erano siciliani, erano pochi anche tra gli amici e non li frequentavo tanto. Dopo aver trascorso la solita prima settimana con la famiglia che non vedevo da tempo, decisi dipassare qualche giorno a Levanzo, antico amore. A Trapani arrivo verso le 13:00, sono la sola persona presente all’imbarco. la biglietteria è chiusa, l’aliscafo parte alle 14:00. Mi siedo sulla prima panchina davanti allo sportello della biglietteria, mi sistemo gli occhiali da sole, calo sulla fronte le falda del mio nuovo cappello di paglia e inizio a leggere il libro che mi sono portato appresso. Di tanto in tanto sbircio lo sportello della biglietteria, sempre chiuso. Passa così un’ora. Alle 14:00.01 un’auto parcheggia vicino a me, ne scendono due donne e un uomo che confabulano un po’. Ore 14:01.00, intravedo una persona dietro i vetri della biglietteria, mi alzo per raggiungere lo sportello a tre metri da me ma nel frattempo il tizio si sposta rapido e mi si piazza davanti. Ci penso su una frazione di secondo e poi gli dico “Scusi ma c’ero prima io, non se n’è accorto?” Il tizio risponde che no, non se n’è accorto. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Grammatica siciliana

    Grammatica siciliana

    Inauguro il mio esordio su Rosalio, con un argomento che spesso mi è capitato di trattare anche in diretta, in radio e che un po’ mi sta a cuore per deformazione professionale: l’originalità della nostra lingua, il siciliano. Certamente varia e piena di contaminazioni, può essere considerata autonoma e con una grammatica ricca di regole non meno ferree di quelle che possiede l’italiano.

    Tanto per fare un esempio, non esiste il tempo indicativo futuro: diciamo “Vengo domani”, non “Verrò domani”; né, tanto meno, vi è traccia del modo condizionale, esiste solo il super polivalente congiuntivo (“Si avissi i picciuli m’accattassi a machina nova”, da cui tragici tentativi di traduzione “Se avessi i soldi mi comprassi la macchina nuova”). Ma ciò che appare ancora più interessante è l’uso “alla latina” di verbi che, in italiano, sono transitivi e perciò vogliono il complemento oggetto (accusativo in latino) e che (in barba all’evoluzione linguistica, in barba ai normanni, agli arabi, agli spagnoli, che pure hanno lasciato numerose tracce anche nel nostro dialetto) in siciliano diventano intransitivi e reggono il complemento di termine (dativo in latino). Continua »

    Il meglio di, Palermo, Sicilia
  • Meeting alla Regione sulle infrastrutture

    Oggi dalle 9:30 alle 15:30 si svolgerà un meeting tra il presidente della Regione Salvatore Cuffaro e il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro alla presenza degli assessori regionali ai trasporti, Dore Misuraca, e ai lavori pubblici, Agata Consoli, dei presidenti delle nove province regionali, dei sindaci di Palermo, Catania e Messina e dei rappresentanti degli Enti del settore Infrastrutture e Trasporti.

    Sicilia
  • I love Sicilia: l’isola delle femmine

    È in edicola il numero di settembre di I love Sicilia, mensile di stili, tendenze e consumi in Sicilia. Una novità importante riguarda la vendita in abbinamento al Giornale di Sicilia a 2 euro (oltre al prezzo del giornale).

    I love Sicilia di settembre

    La copertina è dedicata alle cento donne da tenere d’occhio in Sicilia nella politica e nelle istituzioni, nella giustizia, nella comunicazione, nel settore del vino, nell’economia e negli affari e nella cultura. Da segnalare anche le interviste a Gianni Riotta (direttore del Tg1), Francesco Messineo (procuratore capo di Palermo), Giuseppe Provenzano (ex presidente della Regione) ed Emanuele Costanzo (collaudatore dell’Airbus A380).

    Si parla anche di pilates e Daniele Billitteri, in “Carissimo fratello Salvatore” (nato su questo blog e poi approdato su carta), racconta a suo modo la notizia di cronaca legata agli anziani di Gela che pagavano per palpeggiare donne straniere a villa Garibaldi.

    Sul sito di I love Sicilia c’è una sezione “Solonline” con contenuti inediti sul giornale.

    Sicilia
  • Sui doppi sensi

    Vi sarà capitato che qualcuno abbia scherzato “pesante” con voi e che per non incorrere nel vostro giusto disappunto si sia mascherato dietro un doppio senso, obbligandovi a stare al suo gioco.

    Ci sono doppi sensi sottili, arguti, altri invece da caserma, volgari: ciò dipende, oltre che dall'”eleganza” dell’argomento trattato anche dal grado di ambiguità, di indeterminatezza che si riesce a mantenere.

    Tanto più un doppio senso è indecidibile tanto più è sottile e ben riuscito.

    Il doppio senso di sicuro prevede che ci siano due interlocutori, un emittente che costruisce il suo discorso più o meno ambiguo e un destinatario a cui tocca di decifrarlo.

    Se ci riflettete, però, il doppio senso implica sempre la presenza di un terzo personaggio, uno spettatore, che, osservando la scena, in complicità con l’autore del doppio senso, se la gode divertito.

    Il vero destinatario del doppio senso, quindi, non sarebbe il secondo interlocutore bensì il complice, lo spettatore che guardando la situazione se la ride.

    La maggior parte dei film comici funziona così.

    C’è anche un problema di valori in gioco: il primo interlocutore e lo spettatore sono complici, in quanto si riconoscono sugli stessi valori la cui interpretazione, invece, mette in difficoltà o in imbarazzo il destinatario apparente.

    Se volete un esempio di questo tipo di situazione e avete pure voglia di farvi due risate, potete guardare questo video.

    Ecco questa premessa per dire che il doppio senso delle magliette di Cuffaro cerca la nostra complicità: non solo la “mafia fa schifo” ma soprattutto “La libertà è cosa nostra”.

    Siete sicuri di voler aderire all’ambiguità costruita ad arte attraverso questo tipo di comunicazione? Siete sicuri di volervi fare le due risate che l’ironia di questo messaggio propone?

    Io riesco solo a vergognarmi dei doppi sensi costruiti sulla positività della mafia, senza ambiguità combattendo la quale tanti palermitani onesti sono morti.

    Sicilia
  • Schiacciata

    Durante le vacanze estive mi è capitato di discutere più d’una volta con la stessa persona, un panormita più o meno mio coetaneo. Scicli oltre ad essere affascinante è anche un luogo in cui incontrano persone che provengono da tutta Europa, anche da Palermo, ed è relativamente facile attaccare discorso con uno sconosciuto al bar. Abbiamo iniziato con la granita di caffè meteorologica ma arrivati alla schiacciata ragusana, conformemente alla natura del cibo, anche le discussioni sono divenute più sapide. Cosa è cambiato in Sicilia e cosa no, i soliti piagnistei intellettuali su Palermo irredimibile, se è vero o se no, le viscere e la mente. Prima o poi avremmo planato sul terreno politico e ciò è avvenuto. Con cautela abbiamo iniziato a sondare le opinioni rispettive e dopo qualche schermaglia lui ha capito che io sono indipendente (aimé) e io che lui era un ex-democristiano. Prima di partire mi ha raccontato cosa è cambiato nell’agone politico locale in 30 anni. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • 4000 magliette antimafia per il West Ham

    Un momento della conferenza stampa

    Giovedì arriva a Palermo il West Ham per il ritorno della Coppa Uefa. La Regione Sicilia intende accogliere la squadra britannica con la massima ospitalità e sportività, anche perché davanti allo stadio venivano vendute le famigerate magliette «The Hammers vs. The Mafia» che hanno fatto indignare non poco i tifosi palermitani.

    Poco fa sono state presentate in conferenza stampa le magliette (4000) che verranno distribuite. Sono rosanero (e in altre varianti) e riportano sul davanti la scritta «LA MAFIA FA SCHIFO» e la sagoma della Trinacria. Sul retro, guai a chi ride, c’è scritto «LA LIBERTÀ È COSA NOSTRA».

    AGGIORNAMENTO: il West Ham ha adito le vie legali contro gli ambulanti che vendevano le magliette con la scritta «The Hammers vs. The Mafia».

    Palermo, Sicilia
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