Dopo quasi sei anni i cittadini di Palermo saranno chiamati in primavera a confermare o sostituire gli attuali amministratori, sindaco e consiglieri comunali, in carica dal 2001. Se invece che comuni cittadini, fossimo gli azionisti di una società quotata, questi sarebbero giorni di valutazioni, bilanci e…di tanto lavoro per i cacciatori di teste.
Mentre la politica sembra sempre più fatta di leggi di natura finanziaria, di tagli e di numeri, quasi si parlasse della conduzione di un’azienda, nella selezione dei politici non si adottano mai i criteri tipici di una grande azienda quale, per analogia (dimensione del budget, numero di dipendenti, ecc.), potrebbe essere considerato un comune o una regione. Come mai, infatti, si è attenti alla scelta dei manager di società quotate in cui sono investiti i nostri risparmi e che sono accuratamente selezionati da società di executive search (es. Egon Zehnder) mentre si affidano invece, non i nostri risparmi, ma addirittura la qualità della nostra vita urbana (compreso il futuro e il benessere dei nostri cari), a persone che gestiranno budget enormi per il territorio, le infrastrutture, l’istruzione, la sanità, i servizi sociali, ecc. senza nessuna verifica di attitudini e competenze, se non quelle teoricamente derivanti dal consenso elettorale ricevuto? Non sarebbe il caso che, in una società complessa come la nostra che richiede capacità di visione lungimirante e indiscutibili attitudini manageriali, i profili dei prossimi candidati alle elezioni venissero vagliati anche, in modo indipendente, da società di cacciatori di teste? Continua »
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